Garante regionale dei diritti della persona del Veneto
Attività a favore delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale

06/5/ 2020

Regione Veneto. Verso un programma di interventi per fronteggiare l’emergenza epidemiologica in atto in ambito penitenziario

La Regione del Veneto con DGR n. 497 del 21 aprile 2020 (BUR 05 maggio 2020, n. 61), ha approvato una proposta progettuale per la realizzazione di interventi finalizzati a fronteggiare l'emergenza epidemiologica in atto (CO.Vi.D.-19) in ambito penitenziario.
Nella gestione di questa fase emergenziale, infatti, le misure non detentive hanno acquisito una valenza prioritaria.
A tal proposito, l’art. 123 (disposizioni in materia di detenzione domiciliare) del D.L. 17 marzo 2020 n. 18, per ridurre il sovraffollamento penitenziario, ha infatti disposto che “la pena detentiva è eseguita, su istanza, presso l'abitazione del condannato o in altro luogo pubblico o privato di cura,assistenza e accoglienza, ove non sia superiore a diciotto mesi, anche se costituente parte residua di maggior pena”.

La proposta, che poggia anche su un cofinanziamento della Cassa delle Ammende (Ministero della giustizia) nell'ambito dell'Accordo stipulato con la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome il 26 luglio 2018, prevede due linee di intervento per l’individuazione e la presa in carico dei destinatari che non dispongono di un domicilio idoneo:

  1. Linea abitativa, volta a realizzare inserimenti abitativi a beneficio  di soggetti privi di risorse economiche, alloggiative o lavorative, che siano: detenuti maggiorenni in possesso dei requisiti giuridici per poter accedere a misure non detentive; detenuti e/o dimittendi in condizioni di vulnerabilità per motivi sanitari; detenute con prole di minore età.
  2. Linea di sostegno e orientamento, volta a promuovere interventi di sostegno economico e sociale per i detenuti beneficiari degli inserimenti abitativi che si trovino in condizioni di vulnerabilità (in particolare, detenute con prole minore di età, detenuti privi di rete famigliare, ecc.) mediante l’adesione a un PEI definito in sinergia con i servizi sociali territoriali.

Si tratta, pertanto, di una presa in carico multidimensionale e multidisciplinare dei detenuti che accedono alle misure non detentive, al fine di definire un percorso di autonomia socioeconomica a conclusione della pena, in sinergia con la rete dei servizi sociali territoriali, integrando la dimensione abitativa con ulteriori misure di sostegno alla persona.

Le accoglienze avranno durata massima di 6 mesi.

Il progetto vede come ente proponente la Regione del Veneto per il tramite della Direzione Servizi Sociali e come partners alcune strutture del Ministero della Giustizia dislocate sul territorio: il PRAP - Provveditorato Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria, l'UIEPE - Ufficio Interdistrettualke per l'esecuzione Penale Esterna, il CGM - Centro per la Giustizia Minorile).
Il Garante regionale per i diritti della persona è presente nella cabina di regia per la programmazione condivisa degli interventi.

*****
Risorse.




« Torna all'elenco News
Condividi su: