30/4/ 2015
Gli ambienti carcerari, anche nelle situazioni migliori come gli Istituti a Custodia Attenuata (I.C.A.M.), sono luoghi che da soli non possono soddisfare pienamente le esigenze evolutive di un bambino che necessita di costruire una relazione nutritiva con la madre e di sperimentare le proprie capacità affettive e relazionali, acquisite attraverso tale relazione, anche con l’ambiente esterno, fonte di nuovi stimoli e occasione di nuove esperienze necessarie per un loro armonico sviluppo.
La crescita dei bambini fino a sei anni di età, che - in quanto figli di madri detenute - si trovano a crescere in carcere con la propria madre (cfr. L. 62/2011), va pertanto accompagnata e sostenuta attraverso interventi individuali e personalizzati di supporto. Il benessere psico-fisico di questi bambini richiede la sinergia di più soggetti istituzionali e della società civile, che insieme costruiscono e sostengono la globalità degli interventi necessari per superare le limitazioni imposte da un ambiente di vita ristretto come gli istituti carcerari.
Al fine di meglio mettere a fuoco le problematiche che possono coinvolgere i bambini che si trovano in queste condizioni di vita e al fine di elaborare possibili strategie per la prevenzione e/o il superamento delle stesse, il Pubblico Tutore dei minori del Veneto già nel 2012 aveva attivato un Tavolo interistituzionale partecipato da Istituzioni pubbliche e del privato sociale coinvolte nella gestione di tali situazioni con riferimento alla Casa di reclusione femminile di Venezia.
L'esito ultimo dei lavori di questo Tavolo inter-istituzionale è il Protocollo di intesa sottoscritto in questi giorni tra il Pubblico Tutore dei minori del Veneto e allo stesso tempo Garante delle persone ristrette nella libertà personale, il Ministero della Giustizia attraverso la Direzione dell’I.C.A.M. della Casa di Reclusione Femminile di Venezia e la Direzione dell’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna di Venezia, la Questura di Venezia, il Comune di Venezia, la Conferenza dei Sindaci dei Comuni dell'Ulss 12, l'Associazione “La Gabbianella e altri animali”.
Scopo del protocollo: garantire ai bambini che si trovano presso l'Istituto a Custodia Attenuata per madri di Venezia, tutti gli interventi necessari alla crescita e alla costruzione del loro benessere psico-fisico, comprendendo sia quei bambini che vi permangono fino al compimento del sesto anno di età sia quelli che al compimento di tale età, o anche prima se ne ricorrono le condizioni, vengono dimessi.
Alla luce dello scopo assunto e del quadro normativo di riferimento, il Procollo delinea le strategie di intervento delle diverse Istituzioni pubbliche e del privato sociale a supporto delle necessità di questi bambini, differenziandole tra quelle che si manifestano nella fase dell'ingresso in carcere, ovvero quelle delle successive fasi della restrizione e della dimissione, ed infine quelle che eventualmente si manifestano nella fase post-dimissione.
Al Pubblico Tutore dei minori del Veneto, quale promotore del Tavolo inter-istituzionale “Minori in carcere con le madri”, ed in ragione delle funzioni assunte a garanzia delle persone ristrette nella libertà personale, l'impegno di monitorare l’attuazione del Protocollo d’intesa e di proporne gli aggiornamenti individuati come opportuni.