13/11/ 2017
Il contesto penitenziario pone in modo non sempre lineare il confronto fra esigenze di salute, di sicurezza, di giustizia e di dignità delle persone recluse. Esigenze queste che, pur avendo rilievo costituzionale, spesso faticano a trovare sintesi nella pratica senza lasciare dubbi sulle decisioni e sui comportamenti adottati.
Al tema della privacy negli istituti penitenziari e quello della incompatibilità con la detenzione per motivi di salute è stato dedicato il workshop promosso dall'Azienda ulss 3 serenissima - Unità operativa sanità penitenziaria che si è svolto lo scorso venerdì 10 novembre 2017. Il primo tema, in particolare, ha a che fare con la vita quotidiana dei reclusi e la difficoltà a porre un confine fra l’obbligo alla riservatezza per il personale sanitario e la necessità di garantire la sicurezza per l’Amministrazione penitenziaria. Su questo tema è intervenuta la Garante dei diritti della persona del Veneto, dott.ssa Mirella Gallinaro, in ragione delle funzioni di promozione, protezione e facilitazione del perseguimento dei diritti delle persone private della libertà personale, proprie della carica istituzionale dalla stessa rappresentata.
Il confronto sulle questioni legate alla privacy è avvenuto all'interno della Tavola rotonda partecipata, oltre che dalla Garante, da: Linda Arata, Magistrato di sorveglianza di Padova; Innocenzo Megali, avvocato; Gabriella Rossi, Responsabile dell'Unità Operativa sanità penitenziaria di Rovigo; Enrico Sbriglia, Provveditore P.R.A.P. del Triveneto.
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